Cenni sulla specie

 

Il Parrocchetto a faccia gialla fu descritto e classificato come Forpus xanthops nel 1895 da Osbert Salvin, il naturalista inglese che in collaborazione con Frederick DuCane Godman ideò il Biologia Centrali-Americana; un'opera enciclopedica in 58 volumi sulle scienze naturali dell'America centrale.

Questo grazioso parrocchetto è endemico  di una piccola regione del Rio Marañón, nel nord-ovest del Perù, a un'altitudine compresa tra gli 800 e i 2800 m. La vegetazione comprende diverse varietà di cactus (Cereus, Cephalocereus, Opuntia) e alberi (Cassia fistula, Sapindus saponaria, Prosopis pallida). Con molta probabilità è la specie che vive nell'areale più ristretto (circa 2.400 km2 ) con seria minaccia d'estinzione anche se la popolazione stimata nel 2009 (al di sotto delle 1.000 unità) sembra mantenersi stabile.

Del genere Forpus è la specie più grande con i suoi 15 cm. di lunghezza. Di un verde brillante, ha la golla e la fronte gialla a cui segue una striatura azzurra che scende, più intenso che tende al cobalto, a colorare il bordo dell'ala fino alle remigranti. Di un blu cobalto è anche la parte iferiore della schiena e il groppone. La femmina ha colori più tenui nell'ala, nel dorso e nel codrione.

In natura si ciba essenzialmente della polpa e dei frutti dei cactus di cui predilige i semi. Altro seme gradito è quello iummaturo del Cercidium praecox che fruttifica producendo baccelli. Con l'inizio della stagione secca e la minore disponibilità di sementi, tra giugno e luglio, lo si avvista spesso in stormi nei campi di grano.

Le cause del notevole declino di questa specie in natura sono da collegare soprattutto all'intensa attività di cattura (nel solo periodo compreso tra il 1981 e il 1984 venivano catturate circa 600 unità a settimana) e all'alto tasso di mortalità dopo la cattura che ha raggiunto percentuali anche del 100%.

Areale habitat F. xanthops
Areale habitat F. xanthops

Attualmente è una specie poco allevata anche se la riproduzione non risulta essere eccessivamente difficoltosa se adottate le misure necessarie quali un luogo tranquillo e larga varietà di alimenti di cui si ciba con avidità. Il nido deve essere preparato dall'allevatore in quanto lo xanthops non è solito trasportare materiale di riempimento, piuttosto si limita a sistemare e sminuzzare ciò che trova all'interno.

La femmina cova per circa 22 giorni da 4 a 6 uova ed è una madre molto premurosa con i suoi piccoli che vengono svezzati anche dal padre. Spesso si sostiene che è bene separare il  maschio dopo la nascita dei pulcini per evitare stragi parricide. In realtà è un evento rarissimo, come per altre specie del resto, e non direttamente collegabile alla crudeltà gratuita di questa specie.

Non esistono sottospecie nel Forpus xanthops e ad oggi, soprattutto a causa della scarsa disponibilità, non si ha conoscenza di mutazioni riprodotte in cattività. Sono state invece effettuate delle ibridazioni con il Forpus coelestis: una pratica inutile e dannosa che rischia di inquinare la purezza di una specie tanto rara. In cattività e in natura.

-PREVISIONI  METEO-
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