OSSERVAZIONI SULLA RIPRODUZIONE DI AGAPORNIS CANUS

Luigi Racheli

 

Introduzione

 

Agapomis canus (Gmelin, 1788) è endemica del Madagascar, ed è stato in seguito introdotto su alcune isole limitrofe (Rodriguez, Mauritius, Comoro, Seychelles e Réunion). La sottospecie nominale è distribuita a quote non elevate nella parte centrosettentrionale dell'isola mentre la sottospecie ablectanea Bangs, 191 8 ha un ristretto areale nella parte arida del Sud Ovest dell' isola.

 

Questa specie risulta essere comune su gran parte dell'isola eccetto la parte orientale e l'altopiano centrale (Forshaw, 1989; Goodman et al., 1996; Juniper & Parr, 1998; Morris & Hawkins, 1998).

 

Dal punto di vista evolutivo, questa specie è probabilmente la più "primitiva" di tutto il genere come sostenuto da Dilger (1960). Il genere Agapornis è stato accostato al genere Indo-Australiano Loriculus Blyth, 1849, principalmente sulla base di studi sul comportamento in cattività (Dilger, 1960, 1964, 1975) tanto quanto al genere neotropicale F o p s Boie, 1858 (Holyoak, 1973).

 

A. canus è una delle specie di questo genere ad avere dimorfismo sessuale. La femmina è di colore verde mentre nel maschio il capo e il collo sono rimpiazzati dal colore grigio.

 

Fenotipicamente la femmina di questa specie è simile ad alcune specie del genere neotropicale Forpus Boie, 1858, in particolare a quelle di piccola taglia come crassirostris (Taczanowski, 1883) e/o passerinus (Linné, 1758). In seguito verranno analizzati anche alcuni comportamenti che accomunano A. canus con i rappresentanti del genere Forpus.

 

Decisamente scarsi sono i dati sulla riproduzione in cattività di questa specie in modo particolare per ciò che riguarda i casi di riproduzione in Italia. Insieme con A. taranta, ed escludendo naturalmente A. prllarius ed A. swindenianus, è considerata una specie poco prolifica in cattività.

 

La scarsità della specie è comunque diffusa in tutta Europa e non solo in Italia. Come esempio si può riportare che durante l'ultimo decennio non sono state registrate nascite di esemplari in Inghilterra, almeno per ciò che riguarda il "Breeding Register” della Parrot Society.

 

Come accennato da Bertagnolio (1975), questa specie è sicuramente la più nervosa di tutte le specie del genere Agapomis. E' bene quindi sistemare i propri soggetti in un luogo tranquillo dove possano acclimatarsi senza essere disturbati.

 

 

Avicoltura

 

Alla fine del 1998, sono venuto in possesso di due coppie di questa specie. La prima intenzione fu quella di far svernare al chiuso i soggetti per poterli poi sistemare in gabbie più adatte durante la primavera. Per questo motivo, le due coppie furono alloggiate in due gabbie di piccole dimensione (60X30X30 circa). Fu sistemato sul lato della gabbia un nido (20X18X15h) in posizione orizzontale, a doppia camera. Quest'ultimo veniva decisamente ignorato da tutti gli esemplari.

 

I soggetti erano alimentati con un misto composto per 2/3 da miglio e scagliola con l'aggiunta di

canapa, niger, cardy, avena, lino, fnimento, grano saraceno in piccole quantità. I1 girasole non veniva somministrato. Dopo circa un mese, la miscela è stata sostanzialmente modificata aumentando al 70% la scagliola e diminuendo al 30% le percentuali degli altri sementi (di cui il 15% era miglio).

Veniva loro offerta anche quotidianamente una spiga di panico sempre molto gradita, aumentate a due nel momento in cui allevavano i piccoli. Inoltre, ben accetti erano un pastone secco e dei semi ammollati che, anche se in piccole quantità, venivano consumati. La verdura (generalmente cicoria) veniva solo occasionalmente consumata mentre praticamente nullo è il consumo di frutta.

Nel corso del mese di Gennaio, è stato notato un certo nervosismo da parte dei due maschi e simultaneamente le femmine hanno iniziato ad ispezionare il nido, dove precedentemente era stato posto uno strato di trucioli di legno.

I1 maschio corteggia la femmina innalzando le piume del capo ed emettendo simultaneamente un verso caratteristico incessante, ma non fastidioso. Spesso il maschio è aggressivo nei confronti della femmina. Quest'ultima viene inseguita continuamente e colpita ripetutamente in varie parti del corpo.

 

Talvolta, è stato notato che la femmina pur di evitare le persecuzioni da parte del maschio sostava per lunghi periodi sul fondo della gabbia, unico luogo dove non veniva inseguita. Gli accoppiamenti possono avvenire in qualsiasi ora della giornata e generalmente sono di breve durata. Il maschio si posiziona sopra la femmina e, rimanendo in posizione perpendicolare, si accoppia senza fare brusche rotazioni del corpo o del basso addome come in altre specie del genere (ad esempio A. roseicollis, A. p. personatus, A. p. nigrigenis e in parte anche in A. taranta).

 

Da quel momento in poi, le femmine sono pressoché scomparse, passando anche gran parte della

giornata all'interno del nido.

Ad una prima ispezione, è stato notato che gran parte dello strato di trucioli era stato tolto dalla femmina. A seguito della deposizione di tutte le uova è comunque consigliabile aggiungere un'altra manciata di trucioli per evitare che le uova possano rimanere schiacciate sul fondo. E' probabile, che i molteplici insuccessi registrati da mòlti allevatori con questa specie, siano innanzitutto dovuti all'irrequietezza della femmina mentre cova. E' stato infatti notato che ogni qualvolta, la femmina avvertiva rumori sospetti si agitava nel nido causando, involontariamente, lo spostamento delle uova nonché un'incubazione irregolare.

 

La femmina depone 4-7 uova che cova per un periodo di 19-21 giorni. Generalmente la cova ha inizio con la deposizione del terzo uovo. Durante la cova i maschi possono trascorrere la giornata indistintamente dentro o fuori dal nido mentre trascorrono la notte all'interno del nido. Alla nascita i piccoli hanno sul dorso un piumino di colore biancastro che scompare nei primi 10 giorni di vita. Al dodicesimo giorno gli occhi sono aperti mentre al quattordicesimo giorno il corpo è completamente puntinato di nero. Al ventesimo giomo è evidente il colore verde su gran parte del corpo. Al ventiduesimo giorno è possibile sessare i giovani. Infatti, il capo dei giovani maschi è parzialmente o completamente grigio. I piccoli abbandonano il nido per la prima volta nel periodo compreso fra 42-46 giorni di vita. Si possono considerare indipendenti dopo circa 15-20 giorni.

 

E' stato constatato che i piccoli vengono imbeccati con regolarità tra le 7.00-7.20 e tra le 23.30-24.00. Tra le 17.30 e le 18.00, i piccoli hanno sempre il gozzo pieno. Purtroppo non è stato possibile ottenere ulteriori dati precisi.

 

Alcuni dati parzialmente inesatti sono stati riportati sulle livree giovanili di questa specie. Si può sottolineare che è inesatto dire che i giovani di questa specie assomigliano alle femmine adulte. Al contrario i maschi immaturi assomigliano ai maschi adulti così come le femmine immature sono simili alle femmine adulte (Dilger, 1964). Di seguito vengono riassunti alcuni dati che awalorano quanto è stato appena affermato.

Nei maschi immaturi, il colore grigio è ben evidente, anche se di tonalità più scura rispetto a quella degli adulti, sul capo (fronte, vertice, gola, guance, regione auricolare) e si estende in maniere uniforme fino all'occipite. La delimitazione dell'area di colore grigio rimane irregolare fino alla prima muta. Alcune aree irregolari sulla nuca sono di colore grigio scuro o di colore verdastro. All'età di 20 giorni, i piccoli hanno la mascella di un colore giallastro-marrone. Al momento dell'involo, il becco degli immaturi è di colore avorio-giallastro con tracce scure ai lati della mascella (e non alla base, almeno negli esemplari che sono stati esaminati). Nella figura riportata da Dilger (1960) sono ben evidenziate le differenze di piumaggio fra un maschio adulto e un maschio immaturo.

 

Tab. 1 - Riassunto di alcuni risultati ottenuti con questa specie.

 

 

UOVA

DEPOSTE

UOVA

FECONDE

UOVA

SCHIUSE

PICCOLI

SVEZZATI

NOTE

COPPIA 1

5

4

0

0

Gli embrioni risultarono in seguito

tutti morti intorno al quarto-quinto

stadio di sviluppo.

COPPIA 2

5

4

1

1

Le rimanenti tre uova erano morte

intorno al secondo stadio. I1 piccolo

svemto si è rilevato un maschio.

COPPIA 1

6

5

5

5

 

COPPIA 2

7

0

0

0

La femmina ha iniziato a deporre

prima che il piccolo abbandonasse

il nido. Dopo una settimana, tre su

sette uova risulatrono rotte. In

seguito le rimanenti quattro

risultarono infeconde.

COPPIA 2

6

5

4

4

Un uovo è risultato rotto.

 

Le femmine immature si presentano di un verde meno brillante che si può definire un verde olivastro.

Il becco è di colore giallastro con tracce scure più o meno evidenti. In alcuni esemplari, la colorazione brunastra del becco è ben evidente anche dopo 20-30 giorni dall'involo.

 

Come riscontrato da Bertagnolio (1975), la difesa del nido da parte della femmina è molto simile a quella delle specie appartenenti al genere Forpus. Al contrario dei giovani di Forpus, i piccoli di A. canus generalmente non simulano un attacco, verso un eventuale intruso, almeno fino a quando non sono completamente impiumati e/o quasi svezzati, ma imitano la femmina facendo un verso caratteristico ed incessante.

 

 

Bibliografia

 

Bertagnolio, P. 1975 - Pappagalli da gabbia e da voliera, 367 pp., 2" ed. - Edizioni Encia, Udine.

Dilger, W. C. 1960 - The comparative ethology of the african parrot genus Agapornis. - Z. Tierpsychol., 17 (6): 649-685.

Dilger, W. C. 1964 - Evolution in the African parrot genus Agapornis. - Living Bird, 3: 135-148.

Forshaw, J. M. 1989 - Parrots of the World. 3rd ed., 672 pp. - Blandford Press, London.

Goodman, S. M., Pidgeon. M, Hawkins, A. F. A. & Schulenberg, T. S. 1996 - The Birds of Southeastem Madagascar. - Fieidiana, Zool., n.s., 87 (1487), IV + 132.

Holyoak, D. T. 1973 - Comments on taxonomy and relationships in the parrot subfamilies Nestorinae, Loriinae and Platycerinae. - Emu, 73 : 157- 176.

Juniper, T. & M. Parr. 1998 - Parrots. A guide to the Parrots of the World, 584 pp. - Pica Press, Sussex.

Morris, P. & F. Hawkins. 1998 - Birds of Madagascar. A photographic guide,XI + 3 16 pp. – Pica Press.

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