Cenni sulla specie

L'Inseparabile d'Abissinia  fu scoperto e classificato nel 1814 da Sir Henry Stanley nelle alture etiopiche presso il Passo Taranta. Un centinaio di anni più tardi, era il 1931, Oscar Rudolph Newman individuò una sottospecie che classificò come A. taranta nanus in quanto uguale alla specie nominale ma di ridotte dimensioni. Newman ha inoltre identificato nel 1934 un'ulteriore sottospecie (ad oggi non riconosciuta) nella regione di Schoa nei pressi della sorgente del fiume Sobat. A questa terza sottospecie, di dimensioni intermedie tra le due precedenti,  il naturalista ha dato il nome di A. taranta omo.

L'Agapornis taranta, una delle tre specie - insieme all'A. canus e all'A. pullarius - in cui è manifesto un evidente dismorfismo sessuale, arrivarò in Europa e negli Stati Uniti in discrete quantità e l'allevamento, sebbene non paragonabile per nascite alle specie più comuni di Agapornis, si rilevo sufficientemente proficuo.

Nelle sembianze questo pappagallo e decisamente imponente per il suo genere: circa 16 cm per un peso medio di oltre 50 gr. Colpiscono le varie tonalità del verde nel corpo e la fronte rossa del maschio che ne è il carattere distintivo del sesso. La differenziazione tra maschi e femmine avviene tra il terzo e il sesto mese di vita quando iniziano a comparire le prime punteggiature rosse nel maschio. Prima di questo periodo, per la determinazione del sesso, si può osservare il sotto ala, decisamente nero nei maschi e sul grigiastro nelle femmine; inoltre il becco delle femmine tende a un rosso meno acceso, quasi arancio, con maggiori striature nerastre.

In natura vivono sugli altopiani dell'Abissinia, tra le creste dei ginepri, ad un'altitudine compresa tra i 1300 e i 3200 m. in gruppi da 3 a 20 individui. Raramente sono stati avvistati nei pressi di insediamenti umani. In ogni caso frequentano aree boschive aperte in cui cresce l'Hagenia abyssinica (pianta della famiglia delle rosacee che può raggiungere anche i 20 m. di altezza), il Juniperus (della famiglia del ginepro comune) e l'Iperico, chiamata erba di San Giovanni dalle proprità antidepressive e antivirali. Non disdegnano però le acacie e l'euphorbia.

Di solito occupano i nidi dei picchi o comunque cavità degli alberi che poi preparano adeguatamente prima della deposizione. La femmina dispone un piccolo strato di pezzetti di legno che rifinisce, come un piattino, con le sue stesse piume su cui cova da 3 a 6 uova per 25 giorni. L' accoppiamento ha luogo su iniziativa della femmina ed ha una durata molto più lunga rispetto alle altre specie del genere. Si è molto discusso sul fatto che in questa specie fossero rare le doppie deposizioni, ma in realtà questo evento è molto più frequente di quanto si pensi.

La dieta dell'A. taranta è costituita essenzialmente di semi, verdure, fichi, rosa canina (ricca di vitamina C), bacche di ginepro (ricche di vitamina B). In particolare sembra appurato che la carenza di vitamina B provochi nella specie la tendenza a torcere il collo. L'apporto di nutrimenti ad alto contenuto proteico è tipica del periodo riproduttivo e di svezzamento della prole.

Per quanto cencerne le mutazioni in cattività sono diventate abbastanza ordinarie le verdi scuro sia singolo fattore che doppio fattore (oliva). Inoltre è altrettanto frequente la mutazione "misty"  che provoca una riduzione della melanina di circa il 25%. Rara è la mutazione "bronze fallow" in cui il soggetto presenta glli occhi rossi ed una colorazione grigio-verde con sfumature di giallo sul viso e sul petto. Rarissima è invece la mutazione "pale fallow", tanto che non è stata ancora fissata, comparsa nell'allevamento di Wilhelm Schoon a Hinte.

-PREVISIONI  METEO-
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