L’INSEPARABILE A FACCIA ROSSA

Gianni Ravazzi

HobbyZoo – dicembre 2002

 

Pensate sia impossibile riprodurre il piccolo e colorato inseparabile a faccia rossa? Vi aiutiamo a conoscerlo meglio e vi diamo qualche buon consiglio, nato dall'esperienza di un esperto allevatore

 

Agapornis pullarius è senza dubbio uno dei piccoli pappagalli più interessanti e nello stesso tempo difficili da riprodurre in cattività. Certo uscito ripetutamente, per primo e tra i pochissimi in Italia, Luciano Socci, cui va riconosciuto il merito di essere sempre pronto a condividere le sue esperienze con altri allevatori, e con una tale generosità di informazioni che in passato e addirittura capitato che qualcuno abbia ripreso le sue esperienze spacciandole per proprie.

Ecco perché ci teniamo a sottolineare che quanto qui riportato, così come le immagini degli animali ritratti, a una sola paternità: quella, appunto, di Luciano Socci. Il nostro compito si esaurisce nel riunire in maniera organica l'esperienza allevatoria alla classificazione della specie.

La descrizione

Agapornis pullarius è classificato in due sottospecie: A. pullarius pullarius (Linneo) e A. pullarius ugandae (Neumann), che differiscono in maniera poco rilevante per la colorazione azzurra del groppone, più evidente in A. pullarius pullarius.

Il maschio adulto a una colorazione base verde intenso, scura nelle parti superiori e più chiara, con sfumature giallognole nelle parti inferiori, fino al quasi giallo del ventre. Sulla faccia ben marcata una maschera rossa che copre la regione frontale, le guance fino all'occhio (che ha l'iride marrone) e il sottogola. Il groppone, come dicevamo, e color azzurro-blu chiaro, mentre la parte interna dell'ala è nera.

La coda e verde, ma verso la parte terminale delle pinne presenta una banda visibile solo coda aperta (durante il corteggiamento) colorata di giallo-rosso e nero-blu, dove i colori restano ben distinti. Il becco rosso corallo e le zampe grigie.

La femmina, che si presenta con evidente dimorfismo sessuale rispetto maschio, alla parte sotto dell'ala verde e la maschera rossa di colore più tendente all'arancio.

I giovani sono simili alla femmina mano la maschera facciale tendente al giallo e il becco rossiccio con un'attaccatura nera. Il dimorfismo sessuale è già evidente con il sottoala bruno nei maschi e verde nelle femmine. La taglia raggiunge circa 15 cm.

Come vive in natura

Agapornis pullarius vive nell'Africa centro-occidentale: ben radicato nel Nord Angola, in Guinea, nel sud-est del Sudan, nella zona del lago Alberto tra Congo e Uganda e nelle pianure lungo il Niger, non presenta però popolazioni molto ricche e la sua totale scomparsa da alcune aree - isole di Ferdinando Poo e Golfo di Guinea - preoccupa non poco. Predilige la foresta non fitta, le savane e le praterie con alberi ad alto fusto, a un'altitudine che non supera mai i 1400 m.

Vive in piccole bande o in coppia: secondo uno studio di Jackson, alcune coppie sono stanziali ed altre erratiche, mentre secondo Dilger questi animali compiono anche molti chilometri all'giorno alla ricerca del cibo ma tornano sempre al proprio albero dormitorio la sera.

Si riproduce tra maggio e ottobre e costruisce un nido ben architettato, preferibilmente all'interno di un termitaio  arboreo, con camera di cova protetta cui si accede attraverso un tunnel a sezione tonda. Se detto un'idea 45 uova che vengono incubate per 22-23 giorni.

La riproduzione in cattività

L'esperienza vincente dell'allevamento Socci parte dal giusto collocamento, in un luogo tranquillo, delle batterie da riproduzione, dove l'umidità atmosferica sia almeno del 50-60 percento. Se gli animali svernano all'esterno, il nido non va mai tolto sia per ragioni climatiche sia per evitare loro stress.

Il nido, di quelli tradizionali a cassetta per agapornidi (30x20x20 cm) non deve essere riempito con torba come si fa di solito ma con fogli di sughero, materiale che questi pappagalli sbriciolano volentieri costruendo così in galleria e camera di cova.

L'operazione di costruzione del nido è lunga e laboriosa e la coppia, una volta ultimatolo, vi dorme dentro per un po'fino al momento in cui il maschio, dopo un corteggiamento fatto di erezione delle penne del capo e di allargamento della coda, inizia gli accoppiamenti, anche otto al giorno. Poi, due o tre giorni dopo i primi accoppiamenti, inizia la deposizione delle uova.

Durante la cova ebbene sia sempre disponibile il bagnetto, così che la femmina, se lo ritiene opportuno, possa bagnarsi bene e mantenere la giusta umidità sulle uova. Normalmente la femmina depone le uova a giorni alterni e comincia la cova, che dura 22 giorni, quando ha deposto l'ultimo cui il penultimo uovo.I piccoli, la nascita, hanno la pelle rosata, la peluria bianca e le unghie nere, che spiccano molto. Attorno ai 15 giorni compare il nero anche sul becco. Più i piccoli crescono, maggiore l'impegno del maschio nell'alimentarli. A circa 40 giorni, i piccoli sono svezzati possono essere separati dai genitori.

La dieta ideale

Molto importante è l'alimentazione: il misto di semi non deve essere troppo ricco di girasoli (ebbene ridurre al minimo anche la canapa) e deve contenere miglio, scagliola, canapa e niger. Consigliabili sono invece di semi spiga, sia secchi sia verdi. Molta attenzione va poi rivolta alla frutta, soprattutto alla mela che va somministrata con parsimonia per evitare problemi intestinali. Poiché il pastoncino è poco amato, è renderlo "più interessante" con l'aggiunta di bacche di piracanta, ginepro, peperoncino di cajenna e, per aumentarne il tasso proteico, con uvetta sultanina e mais lattiginoso.

Fornire vitamine nell'acqua stabilire va sempre bene, soprattutto la vitamina K si che aiuta a mantenere un buon equilibrio della flora batterica intestinale

Normalmente genitori sono attenti e premurosi, ma per una maggiore tranquillità, nei primi giorni di vita dei pullus, Luciano Socci aiuta i piccoli con i imbeccate artificiali a base di pappe per l'infanzia a elevato tenore proteico: un'abitudine che, oltre a rafforzare lo sviluppo dei piccoli, li rende anche più socievoli con l'uomo che produce animali non timorosi.

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