Se le cose nu le sai, salle!

di Luciano Socci

 

Dopo essere venuto a conoscenza della discussione “i miei pullaria finalmente” aperto da “giovanna” sul Forum del Club Italiano Allevatori Agapornis (http://www.agapornisclub.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=11912&whichpage=1), ho ritenuto opportuno, seguendo più o meno la cronologia dei post sul forum, elencare delle risposte spot sulla base dei vari interventi.

Confesso di aver avuto non poca indecisione su come titolare questo mio lungo sfogo. Poi, per smorzare un po’ i toni ed evitare polemiche, ho deciso di usare una battuta romana: “Se le cose nu le sai, salle!”.

 

- Innanzi tutto ringrazio la Signora Giovanna perché mi consente di togliere qualche macigno dalla scarpe in merito agli A. pullarius, ma non solo.

 

- Preciso che non ho mai conosciuto, né parlato con il nipote di Misantone

 

- La Signora Giovanna scrive: “non dico che non li riproduce (bontà sua Le ricordo che sono stato il primo a riprodurre l'A. pullarius in Italia) dico che dal 2000 non li cede” Da chi ha avuto questa straordinaria news? dalla CNN? da Aljazeera? da Topolino? o dal nipote di Misantone?

 

- Il primo A. pullarius maschio l'ho ceduto ad un noto giudice internazionale di esotici in cambio di una coppia di Diamanti di Peale, finiti poi nelle gabbie di Misantone

 

- Alcuni anni or sono Michele Acocella venuto, per fotografre 32 A. pullarius per la rivista del Club, è uscito dal mio piccolissimo allevamento con una coppia di A. pullarius. Era presente Marco Congiu (aspetto ancora copia delle foto). Poi ho ceduto 3 soggetti ad un noto veterinario, etc., etc, etc. etc. per un totale di 16 (7 coppie più due maschi). La prossima volta mi farò dare il codice fiscale, o la Signora preferisce le loro impronte digitali di chi ha avuto i miei pullarius?

 

- Riguardo agli A. taranta, propongo al Signor Bernardis l’abstract dell’articolo “Prima riproduzione in Italia dell'A. taranta,” Il mondo degli uccelli” ANIEI, n. 2/1979. Pubblicato successivamente su Italia Ornitologica 1981 e su Atualidades ornitològicas (Brasile), richiesto dalla redazione Rivista federazione brasiliana: :Raccomando ai lettori una attenta e meditata lettura della relazione del bravo Signor Luciano Socci che, encomiabilmente, perfeziona e completa la sua precedente pubblicata nel fascicolo n. 6/78, pag. 271. Ciò non solo e non tanto per la positiva ottenuta riproduzione in cattività dell'inseparabile Ali nere (Agapornis taranta), quanto per le analitiche metodiche impiegate. omissis …..... Il nostro autore del resto, non è nuovo a queste risposte positive con il solo uso delle gabbie ove è altresì riuscito ad ottenere, come tutti sappiamo, la riproduzione dei passeri (Passer domesticus italiae). Scrive Socci: “Le esperienze passate, anche se negative, rappresentano comunque un bagaglio utile da non sciupare” è questo il segreto dell'ornitologia tutta. Firmato G.P. Mignone (grande indimenticato maestro).

 

- I soggetti riprodotti furono stati presentati alla Mostra ANIEI del 28 gennaio 1979

 

- Dopo la nascita del primo A. taranta in Italia il mio nome è stato inserito su “Zoological records”

 

- La foto, nidiaceo Taranta, galleria foto sito Misantone, è mia. Il soggetto è proprio il primo nato in Italia. La foto si doveva inserire nel nostro libro, che ho scoperto recentissimamente essere stato scritto dal lui solo. Va bene così

 

- Sorvolo su altre foto presenti sullo stesso sito.

 

- Ho letto che il Sigor Bernardi nella dieta dei suo suoi A. taranta inserisce anche le bacche di ginepro. Saprà quindi bene che il primo che ci ha parlato dell'importanza di tale alimento è stato il dottor Sergio Quercellini, quando, in un suo articolo Italia Ornitologia 1981, così scrive: “Secondo Moltoni e Gnecchi-Ruscone (Gli uccelli dell'Africa orientale italiana, vol.1, 1940)........Le bacche di ginepro di cui si nutre allo stato libero sono molto ricche di vitamina B” A tale proposito il professor Dilger, 1962, della Cornell University ha avuto modo di verificare che un buon numero dei propri A. taranta soffrivano per la specifica mancanza di vitamina B per cui, ha concluso che questi inseparabili ne possono avere particolare necessità”. Come si vede, tutto viene da lontano.

 

- Se parliamo di A. canus, a questo punto ci tengo a sottolineare che il primo in Italia è nato nel mio allevamento nel 1981, vedi Italia Ornitologica,-1981, Il mondo degli uccelli- ANIEI, Atualidades ornitològicas-Brasile

 

- Lo stesso dicasi per il primo A. pullarius. In Italia è nato nel MIO allevamento, vedi Italia Ornitologica-2000, pagina registro CITES-sito http://psittacidae.jmdo.com

 

- Se le richieste alla CTNOP, di aumentare il Ø anellino A. taranta da 4,1 a 4,5 mm., diminuire Ø anellino A. canus da 4,1 a 3,5 mm., aumentare Ø anellino A. pullarius da 3,5 a 4,2 mm. sono mie. Ci sarà una ragione o no ? Si vedano le rispettive riviste di Italia Ornitologica

 

- Il primo A. lilianae alle mostre è stato presentato dal sottoscritto nel 1983 al Campianato italiano di Castallemmare di Stabia. Giustamente penalizzato dai Giudici, Signori Pedretti e Bernabei (che saluto) poiché il soggetto era effettivamente troppo giovane, solo tre mesi di vita. Conservo scheda di giudizio

 

- Il Signor Bernardis afferma “che se non fosse stato per il suo spirito divulgativo, gli A. taranta in Italia non ci sarebbero stati” Il Signor Bernardis deve sapere che, nonostante il mio piccolissimo allevamento, nei primissimi anni '80 ho ceduto una quantità elevata di A. taranta e A. canus ad allevatori del Lazio, Emilia Romagna, Marche, all'ancora non giudice Corrado Guardigli (che saluto) al quale ho ceduto in un sol colpo 3/4 coppie di A. taranta e 3/4 coppie di A. canus. Non ricordo esattamente.

 

- Le prime 2 coppie di A. taranta e A. canus, Misantone e Floresta le hanno avute in regalo dal sottoscritto, etc. etc.

 

- Ricordo che prima dei “pionieri” Bertagnolio, Wenner, Canenzi, Berto, Pedretti, Bernabei, Bambini, Conforti Gerlero, Vignolo, Da Vito, Pezzi, Picco, Mambelli, Campo, Cori, Montanari, Fera, Russo, Zaino, Pelicella, Mattetti, Tani, Quercellini, il sottoscritto e non molti altri, di cui purtroppo non ricordo il nome, me ne dispiace, l’ornitologia italiana era fondata sulla canaricoltura. Quindi facendo due conti, c’era già gente che 20 anni fa allevava come il Signor Bernardis oggi.

 

- E' possibile vedere su molti siti italiani foto e filmati A. swindernianus in libertà, uno solo ha l'autorizzazione scritta del titolare delle foto.

 

- Il primo articolo a larga diffusione sull'allevamento allo stecco (cucchiaio) degli Psittacidi è mio (vedi Il mondo degli uccelli-ANIEI, 1977)

 

- Il disegno dell'accoppiamento Forpus più una foto sito Misantone e alcune parti articolo Forpus xanthops, ALCEDO 1/2002 si potevano vedere e leggere in un’articolo a mia firma su Italia Ornitologica 1983. Ben 19 anni prima !!

 

- Le 3 foto dell'A. pullarius su http://agapornismania.forumattivo.com sono dei miei soggetti.

 

- Il filmato presente su YouTube/Agapornis pullarius è stato realizzato da Misantone su ma i cinque soggetti immortalati sono nati nel MIO allevamento.

 

- La didascalia ancora dice: “Un eccezionale filmato del Prof. Misantone sui suoi A. pullarius” SI MENTE SAPENDO DI MENTIRE, sono passati 11 anni, la storia puzza sempre di più: C'E' DEL MARCIO IN DANIMARCA! E mi sembra che nessuno di voi del Forum si sia scandalizzato

 

- E la matematica Signor Bernardis dove la mettiamo? Misantone sostiene di aver riprodotto gli A. pullarius nel 2003 (si veda Alcedo luglio/agosto 2008, pag. 23) ma è riuscito a filmarli nel 2000. Nemmeno Wanna Marchi sarebbe riuscita a tanto.

 

- Ha ragione il Signor Bernardis quando dice che è più difficile riprodurre il Pinicola enucleator, verissimo, ma che c'entra? Il passero, comunque, non è da meno, vedi Il mondo degli uccelli-ANIEI 2/1976,

 

- L'unico mio annuncio su rivista di settore recita: “Cerco A. canus anche solo maschi, A. taranta anche solo femmine, A. pullarius”. Vedi Il Mondo degli uccelli-ANIEI, 1979

 

- Si tenga presente che il 95% o forse più degli allevatori italiani, cercavano le prime mutazioni A.Roseicollis, in Olanda, in Belgio, in Danimarca dove tra l'altro è nato il primo Club Agapornis al mondo, 1974. Quando ho iniziato ad allevare Agapornis erano rarissimi perfino gli A. roseicollis. La prima coppia di A. taranta la pagai 12.000 lire.

 

- Angelo Lombardi, il famoso “amico degli animali”, per la sua rivista “Amici miei”, agosto 1988, ha inviato un suo redattore per fotografare tutti gli Agapornis, già presenti da alcuni anni, nel mio allevamento escluso naturalmente l'A. swindernianus.

 

- Prima Ara Chloroptera, 1981, nata dietro miei consigli giornalieri (richiesti), nell'allevamento del signor Fuselli, vedi I.0.1981. La nascita è stata seguita da una trasmissione televisiva e da un articolo sul quotidiano “Il Tempo” 10 luglio 1981. Alla trasmissione televisiva ha partecipato l'”amico degli animali” Angelo Lombardi, il dottor Morbilli, allora consigliere federale FOI, e il sottoscritto.

 

- Che dire della furbata del “furbetto dell'uccellino”? Mentre dopo 8 lunghi anni finalmente diceva la verità circa la prima riproduzione in Italia A.Pullarius, ALCEDO, luglio/agosto 2008, pag. 23, contemporaneamente, stesso mese, stesso anno, inseriva il filmato You Tube con la didascalia ancora falsa. Il Signor Bernardis era in ferie?

 

- Non ho mai avuto segreti, ho divulgato al massimo le esperienze, ho ceduto “milioni” di Agapornis e non solo. Altri hanno utilizzato le mie esperienze, altri, come succede in tanti altri ambiti le sfruttano senza ritegno. E hanno ceduto 0 (zero) A. pullarius. La Signora Giovanna non ha nulla da dire?

 

- Un esempio recentissimo dell’arte del ”copia-incolla nazionale” è l'idea dei fori per favorire la circolazione dell'aria nel nido A. pullarius (vedi mio articolo http://psittacidae.jmdo.com) La ritroviamo nell'articolo a firma A. Misantone Rivista Club Psittacidi, dicembre 2011, con tanto di foto, dove però è comico vedere che i fori, in quel nido, non ci sono. Amici del forum vi trovo distratti. Mentre sono ben visibili nel mio breve filmato 01.01.2012, covata 5 A.Pullarius.

 

- La Signora Giovanna, pensa di riprodurre l'A.Pullarius usando torba come materiale per il nido ? Se risulterà un metodo efficace avrà contribuito allo studio della riproduzione di questa specie. Il mio metodo (sughero) ha consentito di riprodurre l'A.Pullarius in Italia nell'ordine:

1999 - Socci,

2002 - Giraldi,

2003 – Misantone,

a seguire Fedullo, Gex, Congiu.

 

- Se dal 1957 al 1999 gli allevatori che al mondo sono riusciti a riprodurre l'A. pullarius sono stati meno di 10, mentre in soli 10 anni e solo in Italia (con il sughero) gli allevatori che hanno avuto successo sono già 6/7. E' chiaro che il sughero funziona, e come.

 

- Auguro, comunque, sinceramente alla Signora Giovanna di riuscire (sughero o non sughero) a riprodurre questo straordinario Agapornis. Straordinario non per la sua rarità come dice Bove, ma per il suo meraviglioso corteggiamento, la costruzione del nido unica nel genere (immagino potrebbe funzionare per l'A. swindernianus), per il carattere tranquillo e non ultimo, per chi vive in condominio, per la sua silenziosità.

 

- Per tornare alla matematica del Sigor Bernardis, la trovo singolare. Egli riesce a produrre 45/50 A. taranta l'anno (sì, ma con quante coppie?). Io non posso riprodurre una cinquantina di A. pullarius? Per la precisione erano 47. Volendo si può aggiornare il pallottoliere perché a dicembre 2011 ne sono nati altri 8 (5+3) già denunciati. E ne aspetto altri per la Befana. Credo inoltre di non sbagliare se dico che, alle nostre latitudini, sono l'unico che riproduce l'A. pullarius all'aperto.

 

- Spero di incontrarVi alle prossime Mostre Reggio Emilia, Rimini, per confrontarci, se volete, di persona e non tramite uno schermo e una tastiera.

 

Roma 03/01/2012

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