Introduzione sull'osservazione degli Agapornis

William C. Dilger ha studiato nel laboratorio di ornitologia della Cornell University il comportamento comparato di otto delle nove varietà del genere Agapornis. Soltanto l'inseparabile dal collare nero, di cui non gli fu possibile procurarsi alcun esemplare, è rimasto fuori dal campo di studio del nostro ricercatore.

Partendo dalla base di parentela del genere Agapornis con il genere Loriculus asiatico e dell'indubitabile origine degli inseparabili da uno Psittaciforme orientale, il Dilger poté stabilire quali modi di comportamento ricordassero quelli dell’uccello ancestrale e quali risultassero più specializzati, stabilendo in tal modo una sorta di successione delle forme che rivelavano una condotta più primitiva a quelle più evoluti.

Inseparabile capo grigio, insieme a quello a testa rossa e all’inseparabile d’Abissinia, rappresenta il ceppo del cui sono derivati gli altri. Questi ultimi rappresentano molti particolari del comportamento indubbiamente derivati da quelli che, a livello di abbozzo, presentavano le altre specie sopra citate. Così, per esempio, le forme primitive vivono in coppia, come i loro predecessori asiatici, ma le tendenze sociali si sono accentuate e gli inseparabili evoluti vivono in e stormi nidificano in colonie. Questa modificazione del comportamento influisce anche sulla formazione della coppia.

In tutte le specie si tratta di una cerimonia semplice della formazione del legame che durerà poi per tutta la vita e richiede solo poche ore; ma mentre presso le specie ancestrali essa avviene a quattro mesi, quando gli uccelli sono uguali agli adulti e indipendenti, presso le forme coloniali ha luogo molto prima, verso i due mesi circa, quando i protagonisti vestono ancora la livrea giovanile.

Il grattarsi la testa e la lotta sono pure buone prove di come una modalità primitiva di comportamento evolve fino a trasformarsi in un'altra diversa. Quando una femmina agisce negativamente agli approcci del maschio, questi - nel caso dell’inseparabile capo grigio e dei suoi due parenti poco specializzati - scarica la propria attenzione grattandosi la testa con la stampa più vicina alla compagna, dando un buon esempio di quello che gli etologi chiamano una “attività di spostamento”. Tale grattamento si presenta ritualizzato nelle specie evolute, ma, liberato dalla frustrazione che ne era la causa primitiva, ha preso il significato di una manovra di corteggiamento. Anche il comportamento aggressivo, la lotta intraspecifica, è ritualizzato e mentre il inseparabili primitivi combattono raramente ma con accanimento, le forme moderne si limitano alla schermaglia dei becchi e a morsi sui piedi, mediante i quali ogni contendente misura la forza dell'avversario, e la battaglia viene risolta senza bisogno che scorra sangue. Femmine e maschi sono diversi, quanto al colore, nelle specie primitive, e uguali in quelle moderne. Tale uguaglianza obbliga le femmine delle seconde a mostrarsi più “femmine” durante il corteggiamento, per meglio distinguersi agli occhi dei pretendenti. Per tale motivo le femmine delle specie più antiche non gonfiano il piumaggio durante l'accoppiamento, come invece fanno quelle delle specie evolute, mentre tutte mostrano di essere disposte all'accoppiamento inchinandosi in avanti alzando la testa e la coda.

Contrariamente alla maggior parte degli Psittaciformi, gli inseparabili costruiscono autentici nidi nelle cavità in cui allevano. Fra le specie che abbiamo definite primitive e le rimanenti viene una vistosa differenza: mentre le prime - e anche l'inseparabile dal collo rosa - trasportano fra le penne del dorso il materiale destinato alla costruzione del nido, le seconde lo trasportano nel becco come qualsiasi altro l'uccello.

Il Dilger, fornendo dei fogli di carta ai suoi inseparabili, constatò che ne strappavano strisce per tappezzare il nido e decise di provare il carattere ereditario del modo di trasporto incrociando un inseparabile dal collo rosa con uno di quelli che lo trasportano nel becco (inseparabile di Fischer). Gli ibridi cercavano di collocare pezzi di carta fra le piume del dorso, da dove cadevano e dopo ripetuti tentativi finivano per trasportarli col becco, dando esempio cioè di un comportamento manifestamente intermedio rispetto a quello dei genitori.

Gli studi del Dilger sul genere Agapornis costituiscono una nuova prova del fatto che le norme di comportamento, come i caratteri anatomici fisiologici, sono in gran parte dei ereditari e sono sottoposte all'evoluzione biologica come qualsiasi carattere corporeo: conclusione importante sia per lo studio della psicologia animale sia per comprendere l'uomo.

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